Cosa è importante sapere quando si utilizza
un medicinale.
Che
cos'è la data di scadenza.
La scadenza indica la data entro la quale è
possibile utilizzare il medicinale.
Dove
si legge.
La data di scadenza è indicata sulla confezione
esterna (la scatoletta di cartone), ma molto spesso anche sul contenitore
primario del medicinale (sull'etichetta della boccetta per gocce e sciroppi,
oppure stampigliata sul fondo del tubetto di creme e pomate, o sul bordo
dei blister che contengono le compresse e le capsule).
Si esprime di solito con le due cifre relative al mese,
e altre due cifre o meglio quattro, relative all'anno.
L'indicazione delle sole ultime due cifre dell'anno,
omettendo il secolo, ha causato qualche difficoltà di interpretazione
alle soglie del duemila: 00 sta per 2000, ma se avete ancora qualche dubbio
domandate al farmacista.
Se la data di scadenza non include anche il giorno, si
intende che è possibile utilizzare il medicinale fino alla fine
del mese indicato.
Attenzione: la data di scadenza si riferisce al medicinale
in confezione integra e correttamente conservato.
Cosa
si intende per confezione integra.
La confezione può essere definita integra solo
se non è danneggiata (assenza di lacerazioni, rotture, rigonfiamenti
sospetti) ed aperta.
In seguito alla prima apertura la data di scadenza deve
comunque essere considerata valida se le singole dosi da assumersi in tempi
successivi sono confezionate ciascuna in modo indipendente e sigillato,
ad esempio fiale, compresse o capsule in blister (si preme per estrarne
una alla volta dallo spazio formato tra accoppiati di plastica ed alluminio),
colliri monodose, bustine, etc.
Cosa
si intende per "correttamente conservato".
Un medicinale per potersi definire correttamente conservato
non deve essere stato esposto a fonti di calore o a temperature
elevate; non deve essere stato esposto direttamente alla luce solare
e neppure ad umidità eccessiva; devono essere state rispettate
eventuali condizioni di temperatura indicate (ad es.: conservare in frigorifero).
Per conservare bene i medicinali:
non lasciarli fuori dalla loro scatola
(protegge dalla luce solare) |
non lasciarli in un'auto parcheggiata
all'aperto (con il sole la temperatura interna può salire in modo
eccessivo) |
non lasciarli in una valigia che non
si sa esattamente come verrà trasportato (portarli con sé
in un bagaglio a mano) |
non lasciarli sul davanzale della finestra
(sono colpiti dai raggi del sole) |
non lasciarli vicino ad elettrodomestici
che producono calore (ad es. in cucina il forno, il frigo, etc) |
non lasciarli in ambienti umidi (in
cucina e in bagno spesso si produce vapore) |
Se il medicinale non è monodose, occorre fare attenzione
dopo la prima apertura, eventualmente annotando la data sulla scatola
o sull'etichetta. Il medicinale, attraverso le aperture ed i prelievi successivi,
può prendere aria ed umidità, e può contaminarsi.
L'ossigeno e l'umidità accelerano la degradazione chimica, e i microrganismi
presenti nell'aria possono depositarsi sul medicinale, moltiplicarsi velocemente
e sviluppare nel tempo una carica batterica notevole.
In particolare, i medicinali che si preparano estemporaneamente
da liofilizzati hanno una durata molto limitata, di solito di poche ore
o pochi giorni, a causa della instabilità chimica (ad esempio antibiotici);
i colliri in boccetta hanno una validità molto limitata dalla prima
apertura (una quindicina di giorni) per evitare contaminazione e proliferazione
microbiologica; le gocce nasali debbono essere rinnovate con frequenza
poiché spesso il contagocce che vi si immerge è veicolo di
contaminazione, etc.
Molti antibiotici (cosidetti sciroppi) dopo la preparazione
devono essere conservati nel frigorifero, e ciò è indicato
solo sul foglietto illustrativo.
Che
vuol dire la scadenza.
Un medicinale è scaduto quando le sostanze che
contiene subiscono delle trasformazioni chimiche.
Le condizioni ambientali (temperatura, luce e radiazioni
solari) rappresentano una forma di energia che sommandosi nel tempo determina
la
trasformazione chimica del principio attivo del medicinale. Dopo la
data di scadenza la quantità di principio attivo potrebbe essere
diminuita di più del 10%, con due conseguenze:
il medicinale non garantisce più
l'effetto terapeutico; |
per degradazione chimica si potrebbero
formare sostanze tossiche. |
Temperatura
di conservazione.
Il farmacista garantisce che sono state rispettate tutte
le condizioni di conservazione e di temperatura previste per ogni medicinale,
fino al momento in cui consegna il prodotto in mano al cliente/paziente.
Da quel momento è l'utente/consumatore che deve
avere cura di rispettare le condizioni di temperatura indicate sulla
confezione.
Comprendere il significato della temperatura di conservazione
consente di prendere le giuste precauzioni, senza incorrere in inutili
preoccupazioni o eccessivo zelo ("Dottore, sarò a casa tra due ore,
nel frattempo può stare fuori dal frigorifero?").
La temperatura è una forma di energia che si accumula
nel tempo e si somma fino ad ottenere la degradazione del principio attivo.
Escludendo quindi sbalzi termici e temperature eccessive che alterano immediatamente
il medicinale, una piccola variazione può essere tranquillamente
tollerata purché occasionale e limitata nel tempo. Questo anche
in considerazione del fatto che presumibilmente un medicinale appena acquistato
verrà utilizzato nel breve periodo.
Facciamo un esempio: l'albumina si conserva per 5 anni
in frigorifero, oppure per tre anni a temperatura inferiore a 25 gradi;
l'insulina si conserva in frigorifero, ma da quando si comincia ad utilizzare
una fiala può essere tenuta a temperatura ambiente per quattro settimane.
Smaltimento
dei medicinali scaduti.
In genere i medicinali scaduti non sono pericolosi per
l'ambiente più di quanto non lo siano i detersivi che si scaricano
abitualmente nei lavandini domestici. Tuttavia, in considerazione degli
effetti farmacologici che potrebbero ancora avere e per le sostanze tossiche
che si potrebbero formare per degradazione chimica, i medicinali scaduti
devono essere avviati alla raccolta differenziale per lo smaltimento,
raccogliendoli negli appositi contenitori presenti in ogni farmacia.
Roma, 3-11-2000
Giancarlo Fogliani.
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