Diritto dei trasporti
1997 93
Viria Conte
Un provvidenziale ...assalto al treno!

    Chi ha detto che il mezzo di trasporto ferroviario non è più in grado di suscitare emozioni?

    Colto probabilmente da un irrefrenabile desiderio di smentire il diffuso luogo comune, un locomotore, pronto sul binario della stazione di Tirano con i vagoni agganciati, ha pensato bene di offrire un pomeriggio mozzafiato - è proprio il caso di dirlo - agli operatori.

       Rievocando scene degne dei più avvincenti film di azione, il 19 maggio 1996 il treno diretto a Sondrio, senza che vi fosse alcuno alla guida, si è inaspettatamente messo in movimento e, prendendo rapidamente velocità, ha intrapreso una corsa spensierata verso la sua destinazione, costringendo il macchinista, improvvisatosi temerario stunt-man, a inseguire il convoglio con la propria automobile e ad intercettarlo dopo ben 18 chilometri.

       A una prima ricostruzione sembra che il singolare episodio sia stato originato da un guasto al sistema frenante della motrice; tale aspetto, se confermato, permetterebbe all'eroico macchinista di dormire sonni tranquilli e di riprendersi dall'estenuante avventura, in quanto, non essendo l'evento ascrivibile a una sua azione od omissione, verrebbe ad escludersi nei suoi confronti la configurabilità del reato colposo previsto dall'art. 450 c.p. ed avente ad oggetto, tra le altre figure delittuose, la causazione del pericolo di disastro ferroviario.

   Presumibilmente, invece, il suddetto reato potrebbe essere contestato al personale addetto alla manutenzione della motrice, qualora venissero accertate omissioni di gravità tale da integrare gli estremi della colpa ai sensi dell'art. 43 c.p.

     A nostro avviso, tuttavia, il curioso episodio, lungi dal considerarsi un danno per la società di gestione, può rivelarsi invece un prezioso suggerimento per il rilancio del trasporto ferroviario: l'idea di partecipare ad un eccitante viaggio su un treno-fantasma potrebbe infatti essere accolta con entusiasmo da quella crescente quota di turisti alla costante ricerca del brivido i quali, pur di provare l'insolita ed inquietante emozione, sarebbero certo disposti a pagare un salatissimo "supplemento-terrore". 


 VIRIA CONTE