IL SOLE E L'ESTATE.
 L'insolazione.
 Il colpo di calore.

Traspirazione e deodoranti.
     Traspirazione e micosi.
 Le affezioni digestive.
     In caso di diarrea.
     Intossicazioni.
Le malattie d'estate
     Insufficienza venosa.
     Malattie cardiache e circolatorie.
     Malattie renali.
     Diabete.
 Effetti del sole sulla pelle.
     Herpes labiale.
     Scottature solari.
     Gli occhi.
     La fotosensibilizzazione.
 Punture.
     Le zecche.

 Qualche consiglio utile.




L'insolazione.
L'insolazione e' la conseguenza di una imprudente esposizione prolungata al sole, con la testa scoperta. Puo' capitare durante diverse attivita' estive, come una gita in bicicletta, una partita a tennis nelle ore calde della giornata, una gita in barca, etc. Si manifesta con malessere generale accompagnato di solito da mal di testa, nausea, febbre con sudorazione intensa, sete, vertigini, nei casi estremi fino a perdita di conoscenza.

Durante le ore calde, e' importantissimo proteggere le parti del corpo piu' esposte al sole, in particolare la testa (con berretti, cappelli o foulard).

Nella maggior parte dei casi il trattamento e' semplice:
* riposo in posizione comoda in un ambiente fresco ed areato, possibilmente silenzioso e in penombra;
* calmare il mal di testa con un comune medicinale analgesico.

Il colpo di calore.
Un insufficiente ricambio d'aria associato a uno scarso apporto di liquidi puo' determinare la incapacita' dell'organismo di regolare la propria temperatura: e' il colpo di calore. I sintomi sono simili a quelli dell'insolazione: malessere generale, mal di testa, nausea, febbre con sudorazione intensa, sete, vertigini, aumento della frequenza cardiaca, respiro affannoso.

Attenzione ai lunghi trasferimenti estivi in auto: prima di sentirvi troppo accaldati e stanchi provate a passarvi sul viso e sui capelli un asciugamano bagnato, ma se cio' non e' sufficiente fermatevi per una sosta riposante al fresco, soprattutto se siete alla guida della vettura.

In genere, le persone piu' soggette al colpo di calore sono i bimbi, gli anziani e gli obesi. Le riserve d'acqua dell'organismo dei bambini, e soprattutto quelle dei neonati, sono molto inferiori a quelle degli adulti, e si impoveriscono rapidamente in caso di sudorazione eccessiva. La perdita delle riserve d'acqua molto spesso puo' condurre repentinamente ad un pericoloso stato di disidratazione. Quando fa molto caldo, tenete affettuosamente d'occhio i vostri bambini: rammentando che non sono in grado di esprimere il loro stato, ai primi segni di malessere fate loro bere acqua (a temperatura ambiente), un cucchiaino ogni 5 minuti, e portateli al piu' presto all'ospedale.

In caso di forte calore nei bambini piccoli:
* scoprite il piu' possibile i neonati, vestiteli con abiti ampi o lasciateli con il corpicino nudo nella loro culla;
* non lasciateli mai in pieno sole in carrozzina, o peggio chiusi all'interno di una vettura da soli;
* fateli bere spesso, quando vogliono tra le poppate, portando sempre dietro un piccolo biberon d'acqua.

Al colpo di calore possono essere soggetti anche gli anziani che durante giornate calde ed assolate non bevano regolarmente e a sufficienza, e le persone grasse che sudano molto perche' disperdono il calore in eccesso con maggiore difficolta'.

Traspirazione.
La traspirazione permette all'organismo di difendersi dall'eccessivo calore, grazie all'evaporazione del sudore. Questo meccanismo e' essenziale e non deve essere ostacolato.

L'acqua e le sostanze eliminate con il sudore devono essere rimpiazzata bevendo a sufficienza, meglio se mediante bibite che contengono anche zuccheri e sali.

Traspirazione e deodoranti.
Il sudore e' composto principalmente da acqua (la cui evaporazione sottrae calore) e da sali ed altre sostanze. Il sudore tuttavia non e' maleodorante in origine ma lo diviene solo successivamente per l'azione della flora batterica. Quando scegliete un deodorante, evitate gli antisudorali e preferite deodoranti delicati possibilmente analcolici: chiedete consiglio al vostro farmacista. Se comunque la sudorazione profusa e prodotti non adatti determinano irritazione e infiammazione dei condotti sudoripari sotto le ascelle, dovete interrompere l'uso del deodorante, ma potete comunque lavarvi, eliminando il cattivo odore, con acqua resa acidula con un po' d'aceto, oppure con una soluzione di bicarbonato.

Il calore e' la causa dei problemi di traspirazione, che puo' essere eccessiva (iperidrosi), oppure si puo' complicare con l'eruzione di piccole vescicole negli spazi interdigitali delle mani e dei piedi (disidrosi).

Traspirazione e micosi.
La sudorazione eccessiva e la macerazione della pelle puo' essere una causa o concausa di una micosi piuttosto comune, la pitiriasi, che si manifesta con macchie sul collo, sul tronco o sugli avambracci, di colore roseo (pitiriasi verscolor) oppure chare, ben visibili in estate perche' risaltano in contrasto con la pelle circostante abbronzata (ptriasi alba, cosiddetti funghi di mare, che pero' non vengono dal mare). Non e' contagiosa e non si sa bene perche' il fungo, normalmente saprofita (cioe' presente sulla nostra pelle senza causare la malattia) in alcuni soggetti con un certo tipo di pelle puo' manifestare il quadro clinico. La prevenzione consiste nell'evitare l'eccessiva sudorazione, e nell'indossare abiti ampi e freschi, nell'uso di detergenti delicati a ph acido. La cura si giova dei comuni medicinali antimicotici, ottenibili in farmacia anche senza ricetta medica: alcuni di questi possono essere applicati la sera come un comune bagnoschiuma e rimossi per risciacquo la mattina successiva.

Alcune volte le macchie che compaiono in estate non sono causate dalla presenza del fungo in quel momento, ma dalla discromia (alterazione e disomogeneita' della colorazione della pelle) causata da un episodio precedente e ormai passato della malattia: in questo caso la cura con antimicotici sara' ovviamente inefficace, e per dirimere il dubbio della presenza della micosi bisogna ricorrere alla visita dello specialista e ad opportuni test diagnostici.

La macerazione della pelle localizzata tra le dita dei piedi e nelle pieghe cutanee e' responsabile di infezioni causate da funghi del tipo "piede d'atleta" (tigne). Queste forme si manifestano con arrossamento e desquamazione, macerazione e fessurazioni dolorose della pelle.

Queste micosi (piede d'atleta) sono contagiose e si contraggono spesso camminando a piedi scalzi in ambienti caldo umidi molto frequentati, quali i bordi delle piscine e le palestre, ma anche alla spiaggia, ai bagni pubblici poco puliti o scambiandosi oggetti o vestiti personali.

La prevenzione consiste nell'usare sempre i sandali negli spogliatoi, docce e piscine, e nell'abitudine ad una accurata igiene personale, utilizzando un sapone delicato che non secca la pelle, e soprattutto asciugando minuziosamente tra le dita dei piedi. Occorre inoltre limitare al massimo il fenomeno di macerazione della pelle indossando calze e calzini di fibre naturali (spugna di cotone) e calzature leggere ed areate o sandali aperti (evitare l'uso di scarpe di gomma).

Per evitare la cronicizzazione del piede d'atleta, e' necessario curarlo con una crema o polveri antimicotiche, ed una buona dose di pazienza e costanza.

Le micosi che si instaurano all'inguine o alle ascelle possono essere la conseguenza di indumenti troppo stretti, per cui e' bene utilizzare abiti comodi ed ampi, che permettono la circolazione d'aria, possibilmente di fibre naturali e di colore chiaro (il bianco riflette la luce solare e non assorbe calore). In caso di macerazione ed arrossamento della pelle in corrispondenza delle pieghe cutanee, sono utili bagni lenitivi ed emollienti, e si deve mantenere asciutta il piu' possibile la parte, magari con l'ausilio di appropriate polveri assorbenti.

Alcune forme di irritazione con arrossamento e desquamazione sotto il seno e all'inguine possono essere causate anche dall'infezione della candida.

Si puo' verificare in soggetti che abusano di antibiotici e derivati del cortisone: questi medicinali infatti possono alterare la composizione della normale flora batterica (antibiotici) e possono diminuire le difese immunitarie (cortisone). Si giovano, come trattamento di pulizia coadiuvante della cura con antimicotici, dell'uso di saponi alcalini o soluzioni di bicarbonato (come nel mughetto dei bambini e nella candidosi vaginale).


Le affezioni digestive.
Il calore favorisce lo sviluppo di microorganismi negli alimenti che "vanno a male" piu' facilmente, particolarmente carni, latte e latticini, uova, creme e piatti cucinati. Si rischia una tossicosi alimentare, che si manifesta, nelle ore successive all'ingestione del cibo avariato, in disturbi digestivi quali dolori addominali, vomito, diarrea, accompagnati talora da febbre. La patologia il piu' delle volte e' benigna ed evolve spontaneamente in guarigione in pochi giorni. Nei bambini invece l'intossicazione puo' essere grave, ed allora e' bene rivolgersi al medico.

Questo tipo di intossicazione dipende generalmente da una scorretta o eccessiva conservazione degli alimenti. I contenitori termici con ghiaccio, frequentemente utilizzati da chi pratica attivita' all'aria aperta o in campeggio, non sono sufficienti per assicurare una qualita' di conservazione paragonabile a quella che si ottiene con il frigorifero.

Acquistate gli alimenti man mano che servono, senza farne scorte, e verificate bene la data di scadenza ed attenetevi ad essa.

Le diarree d'estare possono essere anche di origine virale; i turisti in viaggio nei paesi caldi soffrono frequentemente di diarrea, detta appunto "del viaggiatore". La maggior parte delle volte benigna, si verifica a causa degli improvvisi cambiamenti delle abitudini (di cibi, di clima) o per abuso di bevande ghiacciate.

In caso di diarrea:
* bere in abbondanza, ma gradualmente, per compensare le perdite d'acqua, ad esempio te' al limone o tisane zuccherate. E' necessario reintegrare non solo acqua, ma anche zuccheri e sali, specie se vomito e diarrea si presentano insieme;
* escludere dalla alimentazione latte e latticini, che possono irritare l'intestino, come pure legumi e frutta fresca;
* mangiare cibi il piu' possibile semplici e leggeri: grigliate, riso, carote lessate ... L'alimentazione normale deve essere ripresa in modo graduale;
* utilizzare dei medicinali antidiarroici, come ad esempio adsorbenti ed equilibratori della flora intestinale. Domandate consiglio al vostro farmacista;
* concedere un po' di riposo all'organismo, che il piu' delle volte esce da questi episodi prostrato.

Intossicazioni da frutti di mare.

In estate il mare puo' essere invaso temporaneamente da plancton che produce tossine pericolose: non bisogna allora raccogliere frutti di mare. Le autorita' locali e gli organi di stampa dovrebbero darne informazione al pubblico.

Cozze, vongole, telline ed anche ostriche possono essere buon terreno di coltura per microbi e virus, che sono spesso la causa di numerose forme di gastroenteriti, intossicazioni tifoidi ed epatiti virali.

Per evitare queste malattie:
* non utilizzate frutti di mare provenienti da zone inquinate, in particolare in vicinanze di porti e scarichi urbani;
* nella cottura delle cozze, non accontentatevi di farne aprire le valve col calore, ma lasciatele cuocere ed asciugare per qualche minuto.




Le malattie in estate.

Insufficienza venosa.
Il calore provoca una importante dilatazione delle vene superficiali che rende le gambe pesanti e dolenti, e favorisce la formazione di varici. E' bene quindi diminuire e frazionare l'esposizione delle gambe al sole, ed in genere a qualsiasi fonte di calore. Il fastidio delle insufficienze venose puo' essere alleviato da una bella doccia fresca. Se siete in riva al mare, passeggiare sul bagnasciuga con l'acqua alle caviglie fa molto bene alla circolazione delle vostre gambe.

Chi soffre di emorroidi dovra' prestare piu' attenzione del solito, oltre che all'alimentazione, a non trascorrere troppo tempo seduti su sedili di materile non traspirante, come accade in viaggio.

Esistono dei medicinali, di derivazione naturale e senza obbligo di ricetta, che aiutano a mantenere un buon tono vascolare (cioe' dei vasi sanguigni) e diminuiscono i sintomi delle insufficienze venose e delle emorroidi.


Malattie cardiache e circolatorie.
Come il freddo, anche il caldo e' dannoso per il cuore. Infatti, per garantire una efficace termoregolazione, il lavoro dell'organismo e' piu' intenso, ed il cuore viene sollecitato ancora di piu'. Anche il vento e le onde al mare possono mettere a dura prova l'organismo ed il cuore.

Nella pratica degli sport ed attivita' estive , si devono applicare le stesse regole di prudenza e di moderazione che si adottano nelle altre stagioni, ed in piu' bisogna tener presente i fattori climatici: calore, vento, altitudine, e la temperatura dell'acqua.

Al mare, entrate nell'acqua progressivamente, bagnandovi prima la nuca, le spalle e le ascelle, il ventre e l'inguine, soprattutto se accaldati in seguito ad un bagno di sole o ad una attivita' fisica impegnativa: questa e' una regola importante per tutti, e indispensabile per i cardiopatici.

L'altitudine puo' essere pericolosa per chi soffre di cuore, a causa della rarefazione dell'aria, che determina una minore disponibilita' di ossigeno.

Per chi ha problemi con la pressione arteriosa si rammenta che a livello del mare la pressione arteriosa tende a diminuire, mentre al contrario la montagna la fa innalzare. Gli ipertesi dovranno percio' preferire una vacanza al mare, mentre gli ipotesi riacquisteranno tono trascorrendo la villeggiatura in montagna.

A causa della maggiore sensibilita' alle variazioni del metabolismo del potassio, i malati di cuore devono curare al piu' presto e con attenzione ogni forma di diarrea anche apparentemente banale.

Malattie renali.
L'aumento della traspirazione con il sudore deternmina una diminuzione dell'eliminazione di acqua con le urine. Queste si producono quindi in minore quantita' e piu' concentrate, e cio' favorisce le infezioni urinarie (colibacilli) e i calcoli (litiasi). Per questo motivo e' buona regola bere almeno 1,5 o 2 litri d'acqua al giorno.

Diabete.
Non bisogna trascurare neanche durante il relax della vacanza di prestare attenzione come d'abitudine alle variazioni della glicemia, prevedendo le conseguenze delle variazioni delle attivita'.

Tutti hanno necessita' di bere molto, ma e' ancora piu' importante per il diabetico.

Il calore inoltre pone il problema della conservazione al fresco dell'insulina: e' meglio acquistarla di volta in volta quando serve.

Le compagnie aeree e molte altre attivita' turistiche mettono a disposizione il servizio di refrigerazione a chi lo richieda; tuttavia nei casi estremi diviene utile l'uso degli appositi contenitori termici.

Val la pena anche in questa sede considerare e ricordare che la temperatura di conservazione dei medicinali va intesa con buon senso e in relazione alla data di conservabilita' massima. Non bisogna assolutamente esporre il medicinale a temperature estreme (ad esempio non si devono lasciare in macchina quando questa e' parcheggiata al sole), ma tenerlo fuori dal frigo non significa che il medicinale si alteri o diventi immediatamente inefficace, ma soltanto che la sua stabilita' nel tempo diminuisce, e non e' piu' garantita fino alla data di scadenza.

 Per approfondire il tema della conservazione dei medicinali.




Effetti del sole sulla pelle.

Sotto l'effetto della intensa irradiazione solare, la pelle reagisce e si difende, mediante l'ispessimento dello strato corneo e la produzione di pigmento colorato, la melanina, che e' responsabile dell'abbronzatura.

L'esposizione prolungata comunque accelera i processi di invecchiamento della pelle, favorisce la formazione delle rughe e delle macchie di vecchiaia, le fibre elastiche del derma si modificano (elastosi solare).

E' stato dimostrato che l'esposizione prolungata e frequente alle radiazioni solari favorisce o determina lo sviluppo di certe forme di tumori della pelle. Nelle ore calde della giornata, in cui il sole e' piu' alto, ed in montagna, l'effetto filtrante dell'atmosfera e' minore, e i raggi ultravioletti sono piu' forti e piu' dannosi. Le parti del corpo piu' esposte, come collo, fronte, naso e zigomi, vanno protette accuratamente, come pure le labbra, che sono ancora piu' delicate.

Il sole favorisce lo sviluppo di macchie rosse (a carta geografica) o la comparsa nelle donne in gravidanza della maschera di rossore sul viso detta cloasma.

Herpes labiale.
Il sole e' responsabile delle frequenti recidive dell'herpes labiale, non solo d'estate ma a partire dalla primavera. Si stima che piu' di due terzi della popolazione siano portatori del virus. Dopo il contatto iniziale, che talvolta puo' essere asintomatico, il virus rimane dentro di noi in uno stato di quiescenza, ma puo', in determinate situazioni di difficolta' dell'organismo, svegliarsi ed avere di nuovo il sopravvento sulle nostre difese immunitarie: e' il caso ad esempio che si verifica durante o al termine di malattie infettive, da cui il nome di "febbre" del labbro.

Ma la causa piu' frequente dell'herpes labiale e' proprio una esposizione alle radiazioni solari senza adeguata protezione: le labbra infatti non sono protette dallo strato corneo come le altre parti del corpo, e quindi le radiazioni solari ultraviolette esercitano piu' intensamente e rapidamente i loro effetti negativi, e il virus approfitta della difficolta' del tessuto per fare la sua comparsa. Sensazione di bruciore, prurito e gonfiore accompagnano le tipiche bollicine a grappolo, che si aprono liberando un liquido trasparente: questo e' il momento di contagiosita' del virus, attenzione a non sfregarsi con le dita le lesioni e poi gli occhi, e a non usare asciugamani in modo promiscuo. Quando comincia a formarsi la crosticina ormai l'herpes e' in via di guarigione.

Per curarlo, si puo' ricorrere a creme medicinali (su prescrizione del medico), le quali abbreviano il decorso e diminuiscono i rischi di contagio. Pomate con estratti di calendula, propoli o mimosa possono alleviarne i sintomi. Tuttavia il modo migliore di affrontare il problema e' quello di prevenirlo: usare fin dai primi soli della primavera stick per labbra con filtro solare ed evitare l'esposizione durante le ore piu' calde della giornata, in cui le radiazioni sono piu' pericolose. Chi conosce la montagna sa che d'estate come d'inverno deve proteggere efficacemente le parti esposte ai raggi ultravioletti.

Sulla riva del mare poi, quando ci si cosparge il corpo con creme o latti solari, non bisogna dimenticare le labbra. Se non si proteggono con un prodotto specifico, il sole determina una reazione che si manifesta con crosticine ed ispessimento superficiale: da non confondere con l'erpes labiale, si torna alla normalita' con l'applicazione di pomate emollienti e idratanti.

Certe malattie della pelle si giovano dell'esposizione solare, ad esempio l'eczema o la psoriasi. In caso di acne, l'aspetto della pelle in genere migliora durante l'estate, in modo transitorio, in ragione dell'effetto antisettico dei raggi ultravioletti.

Scottature solari.
Si verificano i primi giorni dell'esposizione, quando la pelle non e' ancora abituata, perche' usualmente protetta dai vestiti. E' molto importante che l'esposizione al sole sia graduale e moderata, e occorre proteggersi con prodotti solari adatti, a seconda del proprio tipo di pelle.

In caso di scottatura solare e' bene utilizzare una crema o una lozione lenitiva, e la parte va detersa solo con prodotti molto delicati. Chiedete consiglio al vostro farmacista: di solito sono utili pomate antinfiammatorie ed antistaminiche, ma bisogna rammentere che alcuni medicinali impiegati contro le scottature, sono essi stessi fotosensibilizzanti (vedi capitolo relativo) e quindi durante o subito dopo l'applicazione e' necessario evitare l'esposizione solare. Oltre a cio', con l'esposizione senza cautela nei giorni immediatamente seguenti la scottatura si rischierebbe una ustione ben piu' grave.

Gli occhi.
Gli occhi sono molto sensibili al sole e al suo riverbero. Per evitare irritazione e danno agli occhi usate occhiali da sole con lenti filtranti. Non dimenticate di proteggere anche gli occhi dei bambini.

La fotosensibilizzazione.
Diverse e numerose sono le sostanze capaci di determinare reazioni particolari in concomitanza con la esposizione al sole. Qualche volta puo' essere semplicemente l'aumento della sensibilita' cutanea, ma piu' spesso la fotosensibilizzazione produce infiammazione della parte esposta, una vera reazione allergica che si manifesta dopo un tempo variabile.

Numerose sostanze di origine vegetale come oli essenziali di bergamotto, limone, angelica etc, possono determinare fotosensibilizzazione per semplice contatto. Il contenuto di certi profumi, acque da toilette, salviette rinfrescanti o lozioni dopobarba che contengono tali essenze possono causare una pigmentazione piu' o meno persistente.

Certi medicinali possono essere fotosensibilizzanti anche a piccole dosi, e richiedono una particolare protezione dal sole. Ne viene data indicazione sul foglietto illustrativo. In caso di dubbio, non esitate a chiedere consiglio al vostro farmacista.

Un bagno di sole distesi sull'erba puo' determinare una dermatite con macchie dovute a sostanze contenute nell'erba.




Punture.

Il caso piu' comune e' quello della puntura di zanzara. Certe localita' nelle vicinanze di stagni o lagune ne sono letteralmente infestate. Le lozioni insettifughe sono la soluzione piu' efficace, ma non bisogna eccedere nella quantita', e possono essere dannose per i piu' piccini. In alternativa, si possono usare prodotti naturali a base di essenze sgradite agli insetti. Se si usano degli insetticidi chimici (fornelletti, vaporizzatori, zampironi) ricordate di arieggiare la stanza prima di andarci a dormire, o vi potreste svegliare la mattina un po' intontiti!

Gli effetti delle punture variano a seconda delle specie dell'insetto e della sensibilita' individuale. Proteggete i bambini piccoli con zanzariere; in caso di puntura, disinfettate e applicate soluzioni di ammoniaca diluita o antistaminici, e soprattutto si deve evitare di assecondare il prurito (non ci si deve grattare). Attenzione, l'ammoniaca e' caustica, e va applicata soltanto per un attimo, altrimenti si rischia l'ustione chimica; piu' facile e' l'uso di stick o preparati per toccature.

Vespe, api, calabroni e tafani ... Non applicate creme profumate che potrebbero attirarli. Se ne veniste punti, cercate di estrarre il pungiglione, disinfettate accuratamente ed applicate una crema lenitiva ed antireattiva.

Quando consumate qualsiasi genere di cibo all'aria aperta (panini, gelati, bibite etc) controllate accuratamente ogni boccone per verificare che non ci sia andata un'ape! Una puntura sulla bocca, o punture multiple, o anche una sola in un soggetto sensibile, possono provocare reazioni assai gravi. Consultate d'urgenza un medico, nel frattempo applicate ghiaccio per diminuire la reazione.

In riva al mare, a pesca o camminando sul bagnasciuga potreste essere punti da una tracina. Il veleno viene distrutto dal calore, percio' applicate compresse umide molto calde e disinfettate, oppure mettete il piede interessato sotto la sabbia bollente.

Le meduse e le processionarie rilasciano al contatto della pelle una sostanza che da bruciore e determina una eruzione di tipo orticarioide. Passa generalmente applicando una pomata calmante. Certi soggetti sensibili possono presentare una reazione generale, con febbre ed edema, che richiede la consultazione del medico.

Vi rovinerebbe certo le vacanze una vipera se vi mordesse. Indossate calzature alte o scarponcini da montagna quando fate passeggiate od escursioni in zone infestate. Fate attenzione a dove vi sedete, e quando mettete le mani nell'erba: le vipere non attaccano, se sentono rumore si allontanano, ma possono mordere se ci si avvicina troppo, incautamente; sono piu' attive all'imbrunire. Le vipere, a differenza delle bisce, hanno il corpo corto e tozzo, con la testa triangolare con un piccolo corno all'estremo, e gli occhi a ellisse.

In caso di morso, stendete il ferito, rassicuratelo ed evitate che si agiti: cio' accelererebbe la diffusione del veleno. Rallentate la circolazione del sangue dell'arto con un laccio emostatico non troppo stretto, o meglio ancora con una benda, e trasportate la vittima al piu' presto all'ospedale.

Il siero antivipera non e' sempre disponibile, e quando si porta intere giornate nello zaino occorre rinnovarlo alla fine di ogni stagione; inoltre il suo uso per la difficolta' che comporta richiederebbe una certa pratica infermieristica, e potrebbe causare shok anafilattico. Non e' consigliabile provare a succhiare il veleno con la bocca, pittosto possono essere utili degli appositi piccoli apparecchi per aspirazione, se utilizzati al momento opportuno.

ZECCHE
Un discorso a parte meritano le zecche, perche' questi piccoli parassiti (della famiglia degli acari) dei nostri amici cani possono essere veicolo per l'uomo di pericolosissime malattie.

La stagione a rischio per le punture di zecche va dalla primavera all'autunno. I proprietari dei cani devono tenerle lontane dall'animale con l'uso di prodotti specifici moderni ed effcaci (spray, collari etc).

Poiche' per l'uomo sono i prati il luogo dove e' possibile entrare in contatto con le zecche (sono portate dai cani, ma anche da altri animali, come le pecore) la prevenzione consiste nell'indossare indumenti lunghi che coprano completamente le gambe quando si cammina in campagna e nei prati.

La malattia che puo' essere trasmessa dal morso delle zecche e' molto pericolosa, si manifesta con febbre ad andamento ciclico ed eruzioni cutanee di tipo esantematico e puo' condurre a morte se non curata tempestivamente in modo appropriato (varie forme di rickettsiosi, o febbre bottonosa). Per fortuna, antibiotici tradizionali e di basso costo come la tetraciclina e il cloranfenicolo sono sufficienti, se assunti in tempo, per stroncare la malattia.

La zecca ha una testa minuta, si conficca saldamente nella pelle ancorandosi con le zampette e inizia a succhiare il sangue, di cui si nutre in gran quantita'. In caso di contatto con il parassita, individuarlo sulla pelle ma non schiacciarlo ne' premerlo: solo dopo averlo ucciso (per asfissia) applicandovi sopra una goccia di vasellina o di alcol, si potra' procedere, cautamente, all'estrazione dell'acaro con una piccola pinza. Inoltre, come gia' detto, occorre al piu' presto cautelarsi con la terapia antibiotica a base di tetraciclina.

 Per conoscere meglio le zecche.




Qualche consiglio utile.

Sulla spiaggia, evitate di lasciare neonati e bambini nudi sulla spiaggia: potrebbero prendersi delle malattie o procurarsi irritazioni della pelle.

Per la vostra sicurezza, non fate mai il bagno da soli e restate nella zona di sorveglianza del bagnino. Entrate nell'acqua progressivamente, abituandovi gradualmente alla temperatura dell'acqua (bagnatevi prima la nuca, le spalle e le ascelle, il ventre e l'addome, soprattutto se accaldati in seguito ad un bagno di sole o ad una attivita' fisica impegnativa).

Evitate il bagno durante la digestione, in particolare dopo un pasto abbondante. La digestione di una merenda o una colazione leggera, o a base di frutta, non dura piu' di un'oretta, mentre per un pasto proteico (carne, formaggi, salumi) si richiedono almeno 2,5 ore, ed i tempi si allungano in relazione alla quantita' dei cibi grassi. Il pericolo di congestione, che puo' causare svenimento, si verifica a digestione avviata, e non immediatamente subito dopo il pasto.

Approfittate delle vacanze per la pratica di attivita' fisiche o sport che vi piacciono, ma a condizione di allenarvi progressivamente se siete stati inattivi per i precedenti 11 mesi. Sforzi troppo intensi possono causare dolorosi accidenti muscolari. Vitamina C e soluzioni a base di zuccheri e sali aiutano l'organismo ad affrontare attivita' sportive e a reintegrare le perdite dovute alla sudorazione. Banane, patate e pompelmi sono ricchi di sali di potassio, la cui carenza puo' causare crampi muscolari.

Il riposo delle vacanze e' indispensabile all'organismo: dormite a sufficienza e secondo il vostro piacere, possibilmente senza alterare i normali cicli circadiani.

Approfittate dell'aria di mare, della campagna o della montagna per respirare aria pura a pieni polmoni!



Roma, 12 maggio 97, dr Giancarlo Fogliani.
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